Il gruppo di lavoro ha letto e analizzato il libro "Cime inviolate e valli sconosciute - Vagabondaggi di mezza estate nelle Dolomiti - 1872" di Amelia B. Edwards e ne ha fatto una breve recensione critica che si riporta di seguito.
E' il luglio del 1872 quando Amelia B. Edwards inizia il suo lungo viaggio nelle valli dolomitiche, quello che lei stessa definisce “vagabondaggio di mezza estate”. Il racconto si apre con queste parole:” Dopo un autunno nell'Italia settentrionale, un inverno a Roma e una primavera a Sorrento, ci ritrovammo in estate: una multiforme estate italiana con l'abbondanza dei frutti e dei fiori, con un calore insopportabile ed una luminosità accecante...”
E il viaggio verso le Dolomiti inizia a giugno del 1872 e si protrae per tutta l'esate. La Edwards attraversa le Dolomiti, ne esplora le valli, raggiunge vette e luoghi lontani e inaccessibili guidata sempre da una grande curiosità e da una costante volontà di conoscenza. Il viaggio è una lunga avventura in cui l'autrice racconta non solo di luoghi e montagne, ma ci descrive anche tradizioni e personaggi incontrati lungo la sua strada riportandoci indietro nel tempo e aiutandoci ad immaginare il paesaggio delle Dolomiti nella seconda metà dell'Ottocento.
Lo stile narrativo è molto vivace e gradevole, il testo scorre via veloce evocando luoghi, raccontando episodi quotidiani, ma soprattutto ci comunica un forte entusiasmo e un desiderio di conoscenza e scoperta.
La prima edizione inglese dell'opera è del 1873; la traduzione italiana è stata curata da Luisa Samoggia nel 1985 (edizione Nuovi Sentieri).
E il viaggio verso le Dolomiti inizia a giugno del 1872 e si protrae per tutta l'esate. La Edwards attraversa le Dolomiti, ne esplora le valli, raggiunge vette e luoghi lontani e inaccessibili guidata sempre da una grande curiosità e da una costante volontà di conoscenza. Il viaggio è una lunga avventura in cui l'autrice racconta non solo di luoghi e montagne, ma ci descrive anche tradizioni e personaggi incontrati lungo la sua strada riportandoci indietro nel tempo e aiutandoci ad immaginare il paesaggio delle Dolomiti nella seconda metà dell'Ottocento.
Lo stile narrativo è molto vivace e gradevole, il testo scorre via veloce evocando luoghi, raccontando episodi quotidiani, ma soprattutto ci comunica un forte entusiasmo e un desiderio di conoscenza e scoperta.
La prima edizione inglese dell'opera è del 1873; la traduzione italiana è stata curata da Luisa Samoggia nel 1985 (edizione Nuovi Sentieri).
Marianna,Pietro e Tutor.
Riflessioni sul testo: di Marianna e Pietro
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