Riflessioni sul testo di:
J. Gilbert e G.C. Churchill
“Le montagne dolomitiche – Escursioni attraverso il Tirolo, la Carinzia, la Carniola e il Friuli nel 1861,1862 & 1863”
Edizioni Nuovi Sentieri 2002 (Edizione italiana del testo originale inglese)
J. Gilbert e G.C. Churchill che furono, rispettivamente, un pittore professionista e un botanico e geologo, videro le Dolomiti per la prima volta nel 1856 e si ripromisero di ritornare successivamente per un nuovo viaggio di indagine e di scoperta. Nel 1861 e nel 1862 fecero infatti un lungo viaggio che durò due anni in cui esplorarono sia le Dolomiti che la Carinzia, il sud Tirolo, la Carnia e le Alpi Giulie e nel 1863 ritornarono nuovamente per ulteriori studi e approfondimenti. I due viaggiatori inglesi, molti anni prima, avevano letto delle notizie sulle Dolomiti sulla Guida Murray (“Murray's Handbook”) che li incuriosì molto. Vi era scritto, a proposito delle Dolomiti che “...Esse attirano l'attenzione per la singolarità e il carattere pittoresco delle forme, dei picchi aguzzi e delle guglie ...” e ancora “...Nell'insieme esse conferiscono un'aria di inedita e sublime grandezza alla scena e solo coloro che le hanno viste sono in grado di apprezzarle come conviene ...”. Le motivazioni e gli interessi che avevano spinto i due inglesi a questi viaggi erano svariate, e andavano dall'interesse per gli aspetti naturalistici e botanici alla curiosità verso gli aspetti geologici delle valle dolomitiche e alla loro attrattiva a livello artistico. L'opera ha un carattere molto vario, lo stile, che rivela più mani nella stesura del testo, è molto coinvolgente e la lettura è particolarmente gradevole e avvincente. Il testo è arricchito da numerosi disegni di ottima fattura.
J. Gilbert e G.C. Churchill
“Le montagne dolomitiche – Escursioni attraverso il Tirolo, la Carinzia, la Carniola e il Friuli nel 1861,1862 & 1863”
Edizioni Nuovi Sentieri 2002 (Edizione italiana del testo originale inglese)
J. Gilbert e G.C. Churchill che furono, rispettivamente, un pittore professionista e un botanico e geologo, videro le Dolomiti per la prima volta nel 1856 e si ripromisero di ritornare successivamente per un nuovo viaggio di indagine e di scoperta. Nel 1861 e nel 1862 fecero infatti un lungo viaggio che durò due anni in cui esplorarono sia le Dolomiti che la Carinzia, il sud Tirolo, la Carnia e le Alpi Giulie e nel 1863 ritornarono nuovamente per ulteriori studi e approfondimenti. I due viaggiatori inglesi, molti anni prima, avevano letto delle notizie sulle Dolomiti sulla Guida Murray (“Murray's Handbook”) che li incuriosì molto. Vi era scritto, a proposito delle Dolomiti che “...Esse attirano l'attenzione per la singolarità e il carattere pittoresco delle forme, dei picchi aguzzi e delle guglie ...” e ancora “...Nell'insieme esse conferiscono un'aria di inedita e sublime grandezza alla scena e solo coloro che le hanno viste sono in grado di apprezzarle come conviene ...”. Le motivazioni e gli interessi che avevano spinto i due inglesi a questi viaggi erano svariate, e andavano dall'interesse per gli aspetti naturalistici e botanici alla curiosità verso gli aspetti geologici delle valle dolomitiche e alla loro attrattiva a livello artistico. L'opera ha un carattere molto vario, lo stile, che rivela più mani nella stesura del testo, è molto coinvolgente e la lettura è particolarmente gradevole e avvincente. Il testo è arricchito da numerosi disegni di ottima fattura.
Il gruppo di lavoro: Marianna, Pietro e Tutor
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